Contro la guerra, Ritratti dell’infanzia negata

Biografia:

Nato in una città-fabbrica della Toscana, tra Il mio corpo ti scalderà e Roma città aperta. Dottore in niente, fotografo di strada, film-maker, critico di cinema e fotografia. I suoi lavori sono affabulati su tematiche della diversità, dell’emarginazione, dell’accoglienza, della migrazione, della libertà, dell’amore dell’uomo per l’uomo come utopia possibile. È uno dei punti centrali della critica radicale situazionista italiana.

Nel 1993, il regista tedesco Jürgen Czwienk, ha girato un documentario sulla vita politica e l’opera fotografica di Pino Bertelli: Fotografare con i piedi. Il regista Bruno Tramontano ha realizzato un cortometraggio, Adoro solo l’oscurità e le ombre, tratto dal suo libro: Cinema della diversità, 1895-1987:storie di svantaggio sul telo bianco.

La mostra fotografica Ferro, Fuoco, Terra! 50 anni di lavoro in Maremma si trova al MAGMA (Museo delle arti in ghisa nella Maremma) di Follonica. Una rassegna di fotografie su alcune fabbriche di Hattingen è al LWL – Industriemuseums Henrichshütte di Hattingen (Germania).

Una selezione delle sue fotografie è presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. La sua opera (Contro tutte le guerre) è stata esposta alla Mostra d’Arte Biennale di Venezia (2011) e adesso è nella Galleria degli Uffizi di Firenze.

Fa parte di Reporters sans frontières.

descrizione:

Elegia visiva… un portolano di sessanta ritratti di bambini (Africa, Medio Oriente, Chernobyl), che hanno visto la guerra (la fame, la paura) e l’inviano a noi con i propri sguardi. Ci guardano con la loro Bellezza… estrema e ammaccata. Tutto qui: non si vedono né soldati, né macerie, solo volti di bambini che accusano la malvagità di tutte le guerre. Così agendo, Pino Bertelli riprende l’insegnamento etico dei maestri (Robert Capa, David “Chim” Seymour, Werner Bischof, Don McCullin, Philip Jones Griffiths); ancora di più, quello di W. Eugene Smith, del quale segue la morale: «Vorrei che le mie fotografie non fossero solo documentazione di fatti di cronaca, ma un atto di accusa contro la guerra e contro la violenza brutale e depravata che attacca gli animi e i corpi degli Uomini. Vorrei che le mie fotografie fossero un potente catalizzatore emozionale e che possano contribuire a evitare che una simile follia criminale possa ripetersi di nuovo».

Fotografie che figurano la violazione dell’Innocenza e la ferocia che ogni guerra riversa nella Storia.

La Bellezza, la Sofferenza, l’Amore dei bambini che affiora in questi Ritratti dall’infanzia negata è un atto di accusa contro l’indifferenza, la violenza, la barbarie di tutte le guerre, è un invito alla pace che affiora nelle loro lacrime, nelle loro morti e nella vita sognata degli angeli.

Dal diario di un fotografo di strada (Baghdad, 2003) [lo stesso Pino Bertelli, è ovvio]: «Fai di ogni lacrima una stella, e dell’amore un fiore di vetro colorato che accompagna i tuoi sorrisi nel tempo. Consegna il tuo sogno di pace alle anime belle, e i tuoi silenzi inzuppati d’amore profumeranno di dolcezza e di rosa. Amare significa cambiare per qualcuno e insieme a qualcuno. L’Amore si mostra solo all’Amore. Il coraggio di amare vuol dire vivere la diversità, accettare la bellezza di noi e tra noi che si fa Vita. Per l’amore, come per la libertà, non ci sono catene. La pace non si concede, si prende. Là dove le nostre lacrime s’incontrano, i nostri cuori si danno del tu!».

La pace si realizza con la pace.

Anno di realizzzazione: Volutamente imprecisato

TEMI TRATTATI:

Infanzia, diritti dell’infanzia, diritti umani, ripercussioni delle guerre, pace, Africa, Medio Oriente, Chernobyl.